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Buoni Pasto: cosa c'è da sapere

Buoni Pasto: cosa sono

I buoni pasto sono dei voucher o delle carte elettroniche che le aziende distribuiscono ai propri dipendenti come parte del pacchetto di benefit lavorativi.

Questi buoni vengono utilizzati per acquistare pasti pronti o ingredienti nei supermercati, ristoranti e/o altri esercizi commerciali convenzionati.

La finalità principale dei buoni pasto è quella di sostenere il potere d'acquisto dei lavoratori, migliorando così il loro benessere generale e aumentando la produttività.

Con il passare degli anni, il sistema dei buoni pasto si è evoluto da coupon cartacei a soluzioni più moderne e sicure come le carte elettroniche, rendendo il loro utilizzo più semplice e flessibile.

Buoni Pasto: a chi spettano

I buoni pasto sono un beneficio che spetta generalmente ai dipendenti di aziende che hanno stipulato specifici accordi coni fornitori di questi servizi.

Questo tipo di beneficio è destinato ai lavoratori subordinati, inclusi sia quelli a tempo pieno che part-time, a seconda delle politiche aziendali e degli accordi sindacali.

Ma non solo.

Il diritto ai buoni pasto può estendersi anche a collaboratori esterni e freelance, previo accordo contrattuale.

L'assegnazione dei buoni pasto segue criteri definiti dall'azienda, riflettendo la volontà di supportare l’equilibrio work-life dei Lavoratori.

Buoni Pasto: come funzionano

I buoni pasto funzionano come un sistema di voucher che i lavoratori possono utilizzare per acquistare cibo e pasti.

Questi buoni vengono caricati mensilmente dall'azienda e possono essere spesi in una vasta rete di esercizi commerciali convenzionati, che includono ristoranti, supermercati, e panetterie.

Ogni buono pasto ha un valore nominale fisso, che contribuisce al costo del pasto o della spesa alimentare.

L'utilizzo è regolato da limiti giornalieri o mensili e vi sono alcuni sistemi che permettono anche l'accumulo dei valori non spesi da un mese all'altro, offrendo così maggiore flessibilità ai beneficiari.

Buoni Pasto: come adottarli

Ma quali sono i passaggi da tenere a mente per adottare i buoni pasto per un’Azienda o un Partita Iva?

Innanzitutto è necessario trovare un Partner capace di ascoltare le vostre necessità e analizzarle per proporvi la soluzione migliore.

Parlare con una consulente è preferibile alla consultazione di un risponditore automatico o allo scambio via mail, soprattutto nelle prime fasi nelle quali è fondamentale avere una consulenza anche in materia fiscale.

Con i Buoni Pasto infatti si parla di esenzioni fiscali e contributive, totale deducibilità dell’imponibile ai fini IRES, IRAP e IRPEF e IVA al 4% totalmente detraibile: è importante verificare che vi siano i requisiti minimi per godere di queste agevolazioni.

E’ poi fondamentale valutare la spendibilità dei Buoni Pasto: quanto ampia è la rete di esercenti che ne permette la fruibilità?

Le opzioni in questo caso sono molteplici: basta un rapido sguardo online ai maggiori distributori di Buoni Pasto per capire quale siano i migliori.

Di altrettanta importanza è poi la facilità con cui il Partner sappia gestire pratiche come:

-         inserimento ordini;

-         tracking delle spedizioni;

-         verifiche contabili e amministrative;

-         procedure di pagamento fatture;

-         Assistenza tecnica al lavoratore e all’Azienda;

-         Capacità di formare e informare su vari aggiornamenti normativi.

Viene da se che affidarsi al giusto Partner per l’adozione dei Buoni Pasto sia di fondamentale importanza: i professionisti di Where Welfare si occupano di tutte queste pratiche.

Se sei interessato ad adottare Buoni Pasto per i tuoi Clienti o Lavoratori, contattaci e sapremo guidarti verso la giusta scelta.

 

Buoni Pasto: vantaggi per i Dipendenti

I buoni pasto offrono numerosi vantaggi per  i dipendenti, fungendo da complemento al salario e incrementando il benessere generale.

Ma quali sono effettivamente i loro vantaggi?

-         aumentano il potere d'acquisto, dato che rispetto ad eventuali indennità erogate in busta paga, il buono pasto non va a incidere sull’imponibile fiscale e non prevede oneri contributivi fino al valore di 8 euro al giorno (4 in caso dei buoni cartacei)

-         i buoni pasto sono dunque esentasse, cheli rende particolarmente appetibili rispetto ad altre forme di remunerazione.

-         la flessibilità nel loro utilizzo permette ai dipendenti di godere di una varietà di opzioni alimentari, adattandosi a diverse esigenze dietetiche e stili di vita.

 

Buoni Pasto: vantaggi per Azienda

Offrire buoni pasto rappresenta un vantaggio strategico per le aziende.

Aiuta non soltanto a rafforzare il senso di appartenenza e la lealtà dei dipendenti, fattori chiave nella riduzione del turnover e nell'attrazione di talenti, ma soprattutto i buoni pasto sono spesso parte di un pacchetto di benefit fiscale più conveniente per l'azienda, dato che possono godere di esenzioni o riduzioni fiscali:

-         l’IVA è detraibile al 100% con aliquota agevolata per le aziende al 4%;

-         i buoni pasto sono esenti da oneri previdenziali fino a 4 euro per i titoli cartacei e fino a 8 euro per quelli elettronici;

-         sono esclusi dal calcolo del TFR;

-         il costo è interamente deducibile.

La loro implementazione è inoltre relativamente semplice e non comporta grossi oneri gestionali, specialmente con l'adozione di carte elettroniche che semplificano la distribuzione e il monitoraggio.

Buoni Pasto: vantaggi per gli esercenti

Per gli esercenti convenzionati, accettare buoni pasto può portare a diversi vantaggi commerciali.

In primo luogo i buoni pasto attirano un maggior numero di clienti, poiché i dipendenti cercano luoghi dove poter utilizzare questi voucher.

Inoltre, essere parte di una rete di esercenti convenzionati può rafforzare l'immagine di un'attività commerciale come inclusiva e orientata al benessere dei consumatori, migliorando così la reputazione aziendale.

Infine la collaborazione con le aziende fornitrici di buoni pasto offre opportunità di marketing mirato e di promozioni congiunte, ampliando ulteriormente le potenzialità di crescita per l'esercente.

Buoni Pasto: Partita Iva

Le Aziende possono accedere ai Buoni Pasto, ma non solo.

A stabilirlo è la norma di riferimento, il Decreto Ministeriale n. 122 del 7 giugno 2017.

Il buono pasto può essere richiesto anche da titolari di Partita IVA e lavoratori autonomi, mentre i liberi professionisti in regime forfettario non possono beneficiare dei buoni pasto.

Non ne hanno diritto nemmeno i lavoratori in ferie, in permesso, in aspettativa, in maternità, in cassa integrazione o in sciopero.

Buoni Pasto: normativa

Non vi è una singola legge che regola l’interità dei Buoni Pasto ma vi sono più leggi che ne espletano le varie caratteristiche.

Buoni Pasto: caratteristiche

Il primo è il Decreto ministeriale 7 giugno 2017, n. 122 che definisce le caratteristiche base dei Buoni Pasto:

-         Massimale di 8 euro per ciascuna transazione;

-         Non cedibilità ai terzi;

Ma non solo: l’art. 4 del medesimo Decreto stabilisce anche a chi spettino i Buoni Pasto, ovvero dipendenti, collaboratori e lavoratori autonomi.

Buoni Pasto: Legge di Bilancio 2020

Per quanto riguarda la normativa dei Buoni Pasto è arrivata anche la Legge di Bilancio 2020.

Ma cos’è cambiato?

E’ stato alzato il valore non imponibile dei buoni pasto elettronici (da 7 a 8 euro) e abbassato quello dei cartacei (da 5,29 a 4 euro).

Il Legislatore ha quindi valorizzato i buoni pasto elettronici, più conveniente a livello fiscale.


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